....Il bambino deve cantare prima di conoscere la scrittura musicale, come parla prima di saper leggere... (Auguste Chapuis)
....Occorre innanzi tutto abituare il ragazzo a cantare, suonare e a sentire “giusto”... (Alfred Colling)
PENSIERO DIVERGENTE
Nel 1950 Joy Paul Guilford formula il concetto di pensiero divergente per definire il modo di ragionare che è peculiare degli individui creativi.
Vengono attribuite 4 caratteristiche:
Fluidità (la capacità di proporre rapidamente molte idee o soluzioni)
Flessibilità (la capacità di affrontare un problema in maniere diverse)
Originalità (la capacità di proporre idee nuove e inattese)
Elaborazione (la capacità di organizzare, dettagliare, portare a compimento un'idea).
IL GESTO CREATIVO
Il pensiero creativo ha bisogno di una guida sicura.
Il pensiero convergente è lineare, e all'insegnante basta esporre con ordine le cose che sa, una dopo l'altra. I ruoli sono chiari e il processo è semplice e prevedibile.
Il pensiero divergente implica invece la disponibilità ad accogliere domande inaspettate e la capacità di catturare al volo i contributi interessanti, tenere viva l'attenzione di tutti anche attraverso l'uso dell'humour, di esempi e narrazioni. I docenti che hanno familiarità con il pensiero divergente sembrano più abili nello sviluppare la creatività degli studenti.
L'INSEGNANTE
Il loro stile di insegnamento incoraggia lo studio indipendente, la flessibilità di pensiero e l'autovalutazione.
Stiamo parlando di insegnanti che offrono modelli positivi di comportamento, trasmettono una tensione etica e sono pazienti. Si propongono come referenti per i momenti di crisi ed incoraggiano i ragazzi quando, come capita spesso, vengono presi in giro dai compagni, dai genitori o dagli altri insegnanti.
Sono quelii di cui ci si ricorda per tutta la vita.
Non tutti sono così ma, anche nella scuola italiana, ne esistono più di quanto si creda...
da "La trama lucente" di Annamaria Testa (Rizzoli 2010)
INTELLIGENZA MUSICALE
Lo psicologo statunitense Howard Gardner distingue ben 9 tipi fondamentali di intelligenza, localizzati in parti differenti del cervello.
Intelligenza Musicale: normalmente è localizzata nell'emisfero destro del cervello, ma le persone con cultura musicale elaborano la melodia in quello sinistro. È la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni, le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. Chi ne è dotato solitamente ha uno spiccato talento per l'uso di uno o più strumenti musicali, o per la modulazione canora della propria voce.
CANTARE AL BAMBINO
L’esposizione precoce alla musica può dare impulso al ragionamento matematico e spaziale e, in qualche modo, favorire il successo scolastico? L’idea è sostenuta da alcuni studiosi di psicologia, anche se non è accettata da altri. I bambini comunque sono fortemente attratti dalla musica e, in ogni società umana, in loro si rileva l’esistenza di un “istinto musicale”. È quindi bene che i genitori se ne facciano carico favorendo un loro coinvolgimento nella musica fin dai primi mesi di vita.
CANTA CHE TI PASSA...
Sviluppo dei bambini. Intelligenze multiple. È bene cominciare presto. La ricerca mostra che i lattanti già a due mesi possono distinguere una melodia e anche riconoscere la voce del padre e quella della madre cogliendo le differenze fra le due tonalità. Poiché l’altezza dei suoni e il ritmo sono i due elementi più nettamente definiti nella musica, il canto contribuisce allo sviluppo dell’intelligenza musicale del bambino. Non si deve avere paura di cantare, anche se non si è perfettamente intonati. È la gioia della musica insieme che conta.
ASCOLTARE MUSICA
Ascoltare musica insieme, oltre a far musica in famiglia, è utilissimo.
Potare i piccoli ad ascoltare musica dal vivo. Non c'è bisogno che sia un concerto sensazionale e costoso, giusto qualche cosa che mostri come il fare musica sia un’attività che, se praticata,
può condurre a risultati concreti.
Poiché mio figlio è cresciuto a New York, ho cominciato a portarlo con me ad ascoltare il jazz nei club. Ora, se vai nella Grande Mela, puoi vederlo suonare il contrabbasso al celebre Cotton Club!
Non importa quanto il papà sia competente (o incompetente). Entrambi i genitori possono dare un contributo originale all’intelligenza musicale del bambino.
James Levine
Direttore di “The Fatherhood Project”,