Tornate all'antico e sarà un progresso.
Giuseppe Verdi
ITALO MONTEMEZZI
Per gentile concessione del Prof. Umberto Tellini
Dall'archivio di Italo Montemezzi "Villa Montemezzi"
Si ringrazia la Sig.ra Donadelli per la gentile disponibilità.
Il prof. Umberto Tellini ha raccolto alcuni materiali sull'opera di Italo Montemezzi. La prima galleria fotografica testimonia le 6 opere scritte dal M° nato a Vigasio. Mentre la seconda e terza raccolta ricostruiscono il libretto e alcuni estratti di un'opera inedita dal titolo "Bianca".
TRAMA DALL’OPERA BIANCA DI ZUPPONE STRANI/MONTEMEZZI
Ferrara
Un parco d’alberi secolari, a destra n’ala del castello, a sinistra un tiglio con sotto un sedile rustico. Alla seconda quinta di sinistra una fontana monumentale. In fondo al parco s’odono fanfare di caccia.
Bianca vaga per la foresta; è sconvolta dal ritorno, dopo dieci lunghi anni di esilio, di Balduino, suo primo amore. Ma qualcosa nell'uomo è cambiato: vede infatti Balduino senza alcun scrupolo uccidere le creature del bosco, teatro del loro amore infantile.
Intanto Ricciarda, sorella di Bianca, è infatuata di Balduino e crede che il giovane ricambi il suo amore. Ma l'uomo non riesce a dimenticare Bianca nonostante ella gli sfugga; Bianca capisce che sotto il tiglio tutto era diverso e giura che se Balduino la renderà infelice morirà col tiglio.
Balduino rivela a Ricciarda il suo amore nato in gioventù per Bianca, Ricciarda è furiosa e gli intima di attendere Bianca sotto il tiglio. Balduino sotto le fronde dell'albero ricorda la loro infanzia insieme e riconferma la sua passione per l'amata. I pensieri di Balduino sono interrotti dai canti gioiosi della gente l’unione di due giovani che ballano intorno al tiglio.
Bianca porge un monile alla novella sposa, ma si unisce con amarezza ai festeggiamenti, poiché sa che non potrà mai vivere un momento come questo.
Balduino irrompe nella scena celebrato dalla folla come il Signore di Monferrato; ardente d’amore si rivolge a Bianca, che lo allontana sconcertata e delusa dal cambiamento che il tempo ha operato sul giovane. Non c’è alcuna traccia di quel garzone con il quale aveva progettato un avvenire felice. Bianca non ha alcun dubbio: il suo amore per Balduino non può vivere se non nel ricordo dell’albero. Per questo il tiglio deve morire e con esso l’amore ferito di Bianca. Chiamato il guardiacaccia, la giovane intima all’uomo di colpire l’albero; ogni colpo di scure dato all’albero non solo si ripresenta nel cuore dei due giovani, ma strappa all’albero stesso lamenti come cosa viva. La foresta risponde con tutti i suoi echi. Allorché il tiglio cade uno schianto di disperazione scoppia nella foresta.
A cura di Chiara Pasetto